I Bearded Collies sono i miei cani.
Lo sono dal 1988 quando comprai, dall’unico allevamento italiano che esisteva all’epoca, Alice (Pauline Del Narciso) la mia prima Beardie. Dopo di lei nel 1994 è arrivato Brian (Brian of the shaggy gang) e dai primi di agosto di quest’anno ho con me Cassie (Old Smuggler’s Tramontana Bryanna), la mia piccolina. Sono i miei cani perché incarnano tutto quello che cerco in un cane, dal carattere alla morfologia, dalla punta del tartufo alla punta della loro coda sempre allegra.
Alice e Brian |
Rivedo in
Cassie l’intraprendenza e la morfologia di Alice, la
dolcezza e la dedizione di Brian.
Non posso
parlare di Beardies senza citare il libro scritto nel 1898 da Alfred Ollivant ,
“Owd Bob” che racconta la vita di un grande Beardie. In questo libro, che a
Birmingham comprai al
Crufts, c’è un brano che descrive perfettamente il Bearded Collie:
"No man can mistake
the type. A Grey Dog of Kenmuir is as little indistinct as a Raphael's Madonna.
Outside a radius of twenty miles from Kenmuir he is never met. Money cannot win
one, neither love; for a Moore would as soon think to sell his child
as part with a Grey Dog.
But should you, while wandering in the wild sheep-land about the twin
Pikes, happen on moor or in market upon a very perfect gentle knight clothed in
dark grey habit, splashed here and there with rays of moon; free by right
divine of the guild of gentlemen, strenuous as a prince, lithe as a rowan,
graceful as a girl, with high king-carriage, motions and manners of a fairy
queen; should he have a noble breadth of brow, an air of still
strength born of right confidence all unassuming; last, and most
unfailing test of all, should you look into two snow-cloud eyes,
calm, wistful, inscrutable, their soft depths clothed on with eternal
sadness - yearning, as is said, for the soul that is not theirs - know then you look upon one of the line of
most illustrious sheep-dogs of the North. Such is one; such are
all."
“Nessuno può confonderne
il tipo. Un Cane Grigio Di Kenmuir è facile da riconoscere come una Madonna di
Raffaello. Oltre un raggio di venti miglia da Kenmuir non lo si può incontrare.
Né il denaro né l’amore possono comprarlo; per un Moore separarsi da un Cane
Grigio equivarrebbe a vendere un figlio.
Mentre vaghi nei pascoli
selvaggi vicino al Twin Pikes, o nella brughiera oppure in un mercato, potresti
incontrare un cavaliere perfetto e gentile, vestito di un grigio scuro,
spruzzato qua e là di raggi di luna; possiede un’animo puro senza le colpe
degli uomini, è infaticabile come un principe, agile come un sorbo, grazioso
come una ragazza, ha un portamento regale e le movenze e le maniere di una
regina fatata; la sua fronte è nobilmente ampia, ha l’atteggiamento di chi è
nato con la giusta fiducia nella sua forza ma non ha perduto la modestia; come ultima
e più infallibile prova fra tutte, dovresti guardare nei suoi occhi
rannuvolati, calmi, malinconici, imperscrutabili, con la loro dolce profondità
vestita di una tristezza eterna – nostalgia, ma come si sa, non appartiene
alle loro anime – sappi quindi che sei di fronte
ad una delle linee di sangue dei più illustri cani da pastore del Nord. Questo
è un Cane Grigio, come lui, sono tutti. “ (Ho fatto io questa traduzione, chi ne avesse una migliore me lo faccia sapere, gliene sarei grata!)
Chi volesse può leggere
l'intero libro online a questo indirizzo:
Sono cani
speciali i Beardies, avutone uno è impossibile poi farne a meno.
Quello che
scriverò di seguito, non ha la presunzione di descrivere “il vero Bearded
Collie”, ma è solo il mio punto di vista sulla razza che amo e che vorrei
vedere più apprezzata mentre sono ancora incredibilmente troppo pochi gli
appassionati di questo dolce e meraviglioso cane da pastore.
Storia
Il Bearded
Collie è un cane da pastore scozzese a pelo lungo di taglia media. La maggior parte di loro
viene utilizzata come cane da esposizione o da compagnia ma ve ne sono ancora
che lavorano sul bestiame nelle fattorie della Gran Bretagna e della
Scandinavia.
Questo tipo
di cane da pastore a pelo lungo è comune a diversi paesi europei e sembra
derivi dal Kommondor dei Magiari, popolo originario dell’Ungheria. Questi lo
avrebbero poi diffuso nel resto dell’Europa e in Asia Minore durante le loro
migrazioni, dando origine, nelle varie regioni raggiunte, a nuove razze di cane
da pastore, che tuttavia conservavano caratteristiche comuni. Nei paesi slavi
viene allevato il Nizzinny che ha tratti molto simili al Beardie e che sembra
esserne il parente più stretto. Si ha notizia di un commerciante polacco che
nel 1514 esportava anche cani da pastore verso la Gran Bretagna, ricevendo in cambio
pecore e montoni. La razza si diffonde sia in Scozia che in Inghilterra. Con il
passare dei secoli il Bearded Collie rischia di estinguersi dato che i pastori
che lo utilizzano non ne curano la selezione. Nel 1912 alcuni cinofili stilano
il primo standard ma con lo scoppio della prima guerra mondiale la razza
rischia di scomparire definitivamente. Alla fine degli anni Quaranta, Mrs.
Willinson (Bothkennar) entra in possesso di una femmina Beardie, Jennie.
Innamoratasi di lei e delle sue straordinarie doti nella pastorizia, si mette
alla ricerca di un maschio. Dopo anni di ricerca, sulla spiaggia di Brighton,
incontra la proprietaria di Bailie, e dopo lunghe trattative riesce a farsi
cedere quello che con Jennie formerà la coppia capostipite di tutti i Beardies
esistenti oggi al mondo. Nel 1964 il Kennel Club inglese riconosce ufficialmente
la razza e ne approva lo standard.
(cfr.
F.Sala, Il collie e gli altri pastori scozzesi)
Standard
Per lo
standard di razza vi rimando al sito dell’ENCI: http://www.enci.it/documenti/standard/271.pdf
Goonie's Highlander Lad (papà di Cassie) |
Carattere e vita quotidiana
Riassumere
il carattere del Bearded Collie non è impresa semplicissima, talmente sono
tante le cose da dire. Lo standard del Kennel Club
descrive così il carattere del Beardie "vigile, vivace, sicuro di sé e
attivo" e "stabile, cane da lavoro intelligente, senza segni di
nervosismo o aggressività. "
Il temperamento è di norma alto, la tempra
medio-bassa, la docilità è corretta ma al di là di queste definizioni tecniche,
quello che fa di un Beardie un cane che possa esprimere tutta la sua vera
natura, è il suo proprietario.
Un piccolo
Bearded Collie di due mesi è una creatura splendida e va trattato con gentilezza che
non significa però mollezza.
La sua
attenzione sarà immediatamente concentrata verso chi si prende cura di lui, a
lui si affiderà completamente ma finché non sarà diventato adulto, quel filo
che lega il piccolo all’uomo deve essere quotidianamente rinforzato. Non sono
cani con i quali ci si possa permettere di urlare e farsi prendere dall’ira. In
quel caso perderebbero completamente fiducia nell’uomo e si rinchiuderebbero in
loro stessi, diventato tristi e testardi.
Ci vuole
pazienza, gentilezza, fermezza e una buona dose di senso dell’umorismo. Spesso
trovo Cassie, la mia cucciola, che ora ha cinque mesi, che si arrampica sullo
schienale del divano mentre sta dando la caccia ad una cimice. Le sue zampe
pelose, tutte infangate, lasciano terra e foglie ovunque. Un sorriso mi si
dipinge sulle labbra, lascio che termini la sua caccia e poi mi armo di
aspirapolvere. Se siete maniaci della pulizia, il Bearded Collie non fa per
voi. Non sono cani che perdono pelo, dato che non fanno la muta, ma quanto a
raccattare terra, fango, foglie e rametti sono imbattibili!
Una cosa
che mi è sempre stata chiesta è come mantenere pulito un cane a pelo lungo. La
risposta è molto semplice come lo è la manutenzione del pelo. Da quando il
cucciolo arriva a casa va “addestrato” a stare sdraiato su un fianco, su un
tavolo. Bastano cinque minuti ogni giorno, qualche bocconcino e una spazzola.
In breve il piccolo Beardie, quando vedrà il suo asciugamano steso sul tavolo e
la spazzola in mano vostra, appoggerà la zampe anteriori sul tavolo “dicendovi”
che è pronto alla sua toeletta.
Quando sarà
diventato adulto sarà sufficiente una spazzolata lunga (circa due ore, durante
le quali lui si appisolerà) alla settimana per mantenere il vostro Beardie in
ordine. Tutto ciò a patto che voi gli abbiate insegnato da subito questa
routine, altrimenti saranno guai, per lui che sarà un ammasso di nodi e di
sporco e per voi che vi troverete a “fare la lotta” con un Beardie adulto che
se, pur gentile di indole, potrebbe “dirvi con i denti” che non gradisce.
Il pelo che
copre i loro dolcissimi occhi va raccolto il prima possibile in un ciuffo,
dando modo così al nostro piccolo di vedere bene cosa ha intorno, ed evitargli
degli spaventi inutili per non aver ben capito cosa si trova di fronte.
La
sensibilità al rumore di solito è sempre presente, in maniera più o meno
marcata. In presenza di rumore forte o di un suono strano il cucciolo si
spaventerà, in queste situazioni sarà compito del proprietario quello di
aiutare il piccolo ad assuefarsi poco alla volta, senza mai forzare, a ciò che
lo ha preoccupato.
L’allegria,
l’intelligenza acuta, la grande capacità di osservazione e di imitazione
(soprattutto verso i loro con specifici), la memoria ferrea e l’intraprendenza
sono caratteristiche tipiche della razza, non vanno represse ma coltivate con
pazienza, dato che contribuiranno alla formazione corretta del carattere.
In casa i
Beardies sono cuccioli esemplari. Difficilmente sono “distruttori” e imparano
in fretta a fare i loro bisognini fuori, sempre però che il compagno umano
abbia il tempo sufficiente da dedicare loro. Necessitano ogni giorno di uscire
a passeggio e di fare parecchio movimento fisico, poi tornati a casa si
sdraiano nella loro posizione preferita, di solito a pancia in su e dormono
sereni per ore.
Un altro
aspetto molto importante è quello di abituare il cucciolo a mangiare cosa avete
deciso che mangi ed abituarlo a mangiare ovunque. Detto così sembra ovvio, ma
non lo è affatto. Conosco proprietari di Beardies che affermano di avere cani
inappetenti o che non mangiano se non sono a casa loro. La mia cucciola mangia
le sue crocchette alla velocità della luce; mangia in macchina, per strada,
nella confusione di un supermercato. Sa che non avrà nulla dal mio pasto e
quando viene con me al ristorante si accuccia sotto al tavolo e dorme.
Ma…gliel’ho insegnato, non mi sono fatta commuovere dagli “scioperi della fame”
né da quegli sguardi dolcissimi che i cuccioli di Bearded Collies sanno fare.
Se cedete è la fine. Il mio amato Brian è riuscito a non mangiare per quattro
giorni perché essendo rimasto una settimana da mia mamma, aveva avuto parecchie
“concessioni”. State attenti, sono degli attori formidabili.
In casa non
sono “cani ombra” anche se tengono sempre d’occhio dove siete; ogni tanto si
alzano dal loro posto, ne scelgono uno in casa e lo eleggono a preferito, e
vengono a farvi un salutino; se non proponete loro nulla da fare, tornano al
loro rifugio.
Vanno
abituati gradatamente a stare soli, anche se non sono comunque cani che ci si
adattino così facilmente. Procedete con gradualità, e solo dopo che il vostro
Beardie ha fatto un sufficiente movimento fisico, andate via senza “cerimonie”.
Data la
loro “sensibilità”, comune a tutti i Collies, devono, quando sono piccini fare
“nel mondo” più esperienze possibili ma “cum grano salis”, usate il buonsenso.
Devono conoscere il traffico cittadino ma non è da là che comincerete, semmai
da una strada parallela da dove il piccolo possa sentire il rumore e la
confusione ma non debba affrontarla immediatamente di petto. In maniera
identica ci si comporterà per i luoghi affollati, i mercati, i centri
commerciali. Cominciate con uno stimolo non troppo forte poi gradatamente
aumentate. Lo stesso discorso vale per “gli oggetti strani” (un classico è
“l’albero di Natale che canta e si muove”), usate la vostra fantasia, proponete
al vostro cucciolo il maggior numero di oggetti nuovi ma sempre uno alla volta,
non “immergetelo” sovrastimolandolo, altrimenti gli procurerete dello stress anziché
del beneficio.
I Bearded
Collies sono cani socievoli, con gli esseri umani e con i cani. Quando andrete
a passeggio, sarete spesso fermati dalle persone che vorranno accarezzare il
vostro cucciolo, rassegnatevi, succederà per tutta la vita del vostro Beardie, che
ci si può fare: è bellissimo!
I bambini
molto piccoli e non abituati ai cani, non sono invece quel che si addice ad un
Bearded Collie. Non sono cani molto pazienti né accondiscendenti, quindi per
non avere problemi è meglio supervisionarne sempre i contatti; consiglio, in
ogni caso, adatto a quasi tutte le razze di cani.
E’ giusto
che il vostro cucciolo giochi con i suoi simili di pari età ma insegnategli il
prima possibile, dopo che si è un po’ sfogato, aiutandovi con un bocconcino, a
tornare da voi, preferendovi ai cuccioli. E’ facile insegnare le regole base
dell’educazione ad un piccolo Beardie. Con la gentilezza, la coerenza, la
fermezza, senza mai alzare la voce, riuscirete ad avere un cucciolo obbediente
ed attento.
Il vostro
Bearded Collie sarà felice di seguirvi ovunque. E’ un amante dell’acqua quindi
se prediligete il mare, lo vedrete esibirsi in balzi e salti nel tentativo di
acchiappare le onde; vi riporterà con gioia la palla che gli lancerete, è un
buon nuotatore. Se vi piace camminare in montagna vi seguirà con piacere, anzi
vi precederà sul sentiero ma si fermerà sovente per guardare se siete dietro di
lui e quando arriverete ad un bivio, attenderà che gli diciate qual è la
direzione da prendere. Non ci saranno problemi per l’accoglienza in hotel e
ristoranti, il suo aspetto gentile e dolce vi aprirà tutte le porte.
Alice |
Se cercate
un cane “da guardia” I Bearded Collies non fanno per voi. Anche se
abbaiano, forse fin troppo, quando sentono dei rumori o qualcuno arriva alla
vostra porta, nel momento esatto nel quale il vostro ospite metterà piede in
casa sarà accolto da allegre scodinzolate e i più fortunati avranno in dono
anche qualche leccatina.
In
conclusione il Bearded Collie è uno splendido compagno di vita, intelligente,
docile, allegro, gentile, non invadente, equilibrato a patto che voi siate per
lui il centro del suo mondo.
La salute
Il Bearded Collie è un cane sano e robusto, la
durata media della vita è di 12-14 anni. Le orecchie sono un suo punto debole.
Essendo presente molto pelo all’interno, è molto facile che si formi del cerume
e che vi sia un ristagno di umidità. Per evitare le otiti quindi bisogna
rimuovere periodicamente il pelo. Questa operazione non è semplicissima e
conviene rivolgersi ad un bravo toelettatore. Le malattie che ricorrono nel
Bearded Collie, anche se con una frequenza bassa, sono il Morbo di Addison, conosciuto anche come ipoadrenocorticismo o
insufficienza surrenalica; la displasia dell’anca e la P.R.A. , l’atrofia
progressiva della retina.
( http://www.broadinstitute.org/scientific-community/science/projects/mammals-models/dog/dog-breeds-diseases/Bearded%20Collie#diseaseanchor)
( http://www.broadinstitute.org/scientific-community/science/projects/mammals-models/dog/dog-breeds-diseases/Bearded%20Collie#diseaseanchor)
Lavorare con il Bearded Collie
Non esiste
nei Beardies una dicotomia come accade in altre razze tra linee da lavoro e
linee da show. Tutti i Bearded Collies con pedigree sono “da bellezza”, la
differenza la fanno gli allevatori. Ve ne sono alcuni che sono interessati
anche a selezionare cuccioli provenienti da genitori che abbiano superato i
test di lavoro, su pecore ad esempio, o sul carattere, come avviene nei paesi
scandinavi (Temperament Test). Chi decide di acquistare un Beardie e pensa di fare
con lui attività sportiva dovrebbe rivolgersi quindi a questi ultimi.
Lavorare un
Beardie è facile, se lo si conosce.
Prima e
fondamentale regola: permettergli di crescere. Non si può pretendere da un
cucciolo di Beardie di comportarsi come un soldato. Non lo sarà da adulto,
figuriamoci quando è piccolo. Permettergli di crescere non significa lasciarlo
allo stato brado ma non gli si devono chiedere cose che non è in grado di
capire e di conseguenza finire per mandarlo in confusione e renderlo poi
insicuro e “spento”.
Nel cuore
di un Bearded Collie c’è sempre un pizzico di indipendenza. Per lavorare sul
serio, un Beardie deve avere un buon motivo per farlo, “non lavora per il
lavoro”; lavora per e con il suo compagno umano; il lavoro “passa” sempre e
solo attraverso il rapporto con l’uomo.
Per avere
dei buoni risultati dunque, bisogna costruire, prima di cominciare qualunque
disciplina, il rapporto con il nostro Beardie. Noi dobbiamo essere il suo punto
di riferimento, con noi deve trovare il massimo del divertimento e dobbiamo
essere riusciti a conquistare il suo rispetto. Senza queste basi non arriveremo
da nessuna parte.
I tempi di
attenzione e di concentrazione, quando i Beardies sono cuccioli sono molto
brevi. Dobbiamo saperli sfruttare al meglio senza mai arrivare ad annoiare il
nostro cucciolo ma tenendo sempre alta la sua aspettativa in attesa della volta
successiva quando giocheremo con lui.
Si,
giocheremo, e tanto, sempre.
Man mano
che vedremo in lui allungarsi i tempi del desiderio di giocare allungheremo le
sessioni di gioco. Gli insegneremo a giocare prima in casa, poi in un luogo
conosciuto, poi allargheremo il raggio e lo faremo giocare dappertutto.
Solo quando
avremo il nostro Beardie che, dimentico di ogni cosa che lo circonda, ci guarda
intensamente aspettando che tiriamo fuori il suo gioco preferito, allora saremo
pronti per iniziare lo sport.
Quale?
L’agility, l’Obedience, la Protezione Civile o qualunque altra disciplina ci
piaccia fare con lui.
Dobbiamo
tenere sempre in mente che abbiamo a fianco un gentile pastore scozzese e
quindi noi dovremo essere autorevoli ma non aggressivi; non dovremo mai
malmenare il nostro Beardie ma spiegargli nel modo più appropriato cosa vogliamo
da lui e ricordiamoci di condire sempre ogni seduta di allenamento con momenti
di gioco fatto insieme. La sua risposta allora sarà pronta, veloce, allegra e
performante.
I Bearded
Collies sono cani con un gran desiderio di compiacere il loro compagno umano,
sta a noi spiegare ciò che vogliamo insegnare in modo che loro possano capire e
se ciò non accade è perché noi non siamo stati abbastanza chiari o sicuri nelle
nostre indicazioni.
Un Beardie
che lavora con il suo umano è un Beardie felice; il legame che si crea è
fantastico; lui si concederà per intero e noi non potremo far altro che amarlo
immensamente.
Brian, Campionato Europeo Obedience, Nizza 1999 |
Brian ed io
abbiamo partecipato ad un Campionato Europeo e a due Campionati del Mondo di
Obedience.
Sto
preparando Cassie per l’Obedience e la Protezione Civile.
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